30mila morti in vista? Un Paese europeo prepara nuovi terreni da utilizzare come cimiteri

La Svezia intensifica i preparativi per una possibile guerra, o una possibilità calamità, predisponendo terreni per seppellire 30mila soldati.

È una notizia quantomeno inquietante, quella che ha preso a circolare quest’oggi: i preparativi di un paese scandinavo in vista di una possibile guerra (o di una generica catastrofe, comunque parliamo di non meglio specificati scenari da brividi) comprendono la costruzione di nuovi cimiteri – per un totale di 30mila nuove tombe.

Parliamo della Svezia, in massima allerta a causa della crescente tensione con la Russia (sebbene al momento pare più una tensione unilaterale, una paura ai limiti della paranoia), con il governo che ha deciso di pianificare la preparazione di 30mila tombe destinate ai caduti in caso di conflitto. La notizia è stata riportata dal Nordic Times, che ha sottolineato come l’Agenzia nazionale per le emergenze civili (Msb) abbia affidato alla Chiesa di Svezia di Goteborg il compito di predisporre terreni per le sepolture, con l’obiettivo di affrontare una possibile guerra o una grave calamità.

Nonostante i suoi oltre duecento anni di neutralità militare, la Svezia è oggi un membro attivo dell’Unione Europea e della NATO (l’entrata nella NATO ha seguito l’inizio della guerra in Ucraina). Sebbene non condivida alcun confine diretto con la Russia, a differenza della vicina Finlandia che ha una frontiera di circa 200 chilometri, il paese considera seriamente l’eventualità di un conflitto. Alcuni leader locali sono arrivati ad affermare che “la guerra è già iniziata” (se la guerra è uno stato mentale, la guerra è in effetti iniziata in Europa da tempo) e, dopo aver inviato ai cittadini guide dettagliate su come comportarsi in caso di emergenza, lo Stato sta ora predisponendo terreni per affrontare un possibile elevato numero di vittime.

Katarina Evenseth, responsabile della gestione dei cimiteri presso la Chiesa luterana di Svezia, ha spiegato in un’intervista alla radio pubblica Sveriges Radio: “È la prima volta che ci troviamo a pianificare una cosa del genere. Dobbiamo essere pronti a seppellire i soldati caduti”. La richiesta dell’Agenzia per le emergenze include dieci ettari di terreno a Goteborg, uno spazio sufficiente per accogliere circa il 5% della popolazione della città (al 2023, gli abitanti della città portuale sono poco 604.616). La Evenseth ha inoltre aggiunto: “Le tombe di guerra hanno una particolarità: devono consentire la possibilità di trasferire i resti nei Paesi d’origine o nelle città di provenienza dei caduti, una volta che la situazione sarà tornata alla normalità”.

Quest’ultimo è un dettaglio ancor più inquietante: è impossibile non pensare alla prospettiva di una guerra su larghissima scala, che non coinvolgerebbe soltanto la Svezia.

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