Squid Game, il passato criminale di 4 protagonisti della serie: sono stati condannati per questi reati

Gli attori di “Squid Game” tra scandali e condanne: storie controverse dietro il successo globale della serie.

“Squid Game” è diventata una delle serie più popolari di Netflix, conquistando milioni di spettatori in tutto il mondo (anche la seconda stagione, sebbene abbia ricevuto commenti non esattamente lusinghieri, ha infranto alcuni record – come il miglior debutto settimanale per una serie Netflix, anche meglio di Mercoledì) e lasciandoci personaggi indimenticabili e scene iconiche.

Tuttavia, pochi sanno che alcuni attori del cast sono stati coinvolti in (alcuni casi gravi) controversie legali in Corea del Sud. Tra questi spicca O Yeong-su, l’ottantenne interprete del giocatore 001, che si rivela essere il creatore del brutale gioco mortale nella prima stagione: accusato nel 2022 di molestie sessuali per un episodio avvenuto nel 2017, O Yeong-su è stato condannato a otto mesi di carcere, pena sospesa per due anni. Questo significa che, se non commetterà altri reati durante questo periodo, eviterà la prigione.

Anche Lee Jung-jae, l’attore principale che interpreta Seong Gi-hun, ha un passato segnato da scandali (legati all’alcol, per lo più – come vedremo). Nel 1999 è stato condannato per guida in stato di ebbrezza dopo aver causato un incidente automobilistico. Nello stesso anno, sotto l’effetto dell’alcol, ha aggredito un uomo, mentre nel 2000 si è reso responsabile di un’aggressione a una donna all’uscita di una discoteca, provocandole ferite che hanno richiesto due settimane di guarigione.

Il caso più scioccante riguarda Song Young-chang, che interpreta il giocatore 100, personaggio caratterizzato da un enorme debito e determinato a superare ogni prova: nel 2000, l’attore è stato condannato per sfruttamento sessuale di minori, dopo aver pagato una giovane per avere rapporti sessuali. Ha scontato solo un mese di carcere prima di trasferirsi in Canada con la famiglia.

Tra i nomi con un passato segnato da problemi con la legge c’è anche Choi Seung-hyun, noto come T.O.P., una delle icone del K-Pop. Nella serie (appare nella seconda) è un rapper conosciuto come Thanos, ma in Corea del Sud il suo nome è legato a uno scandalo che ha segnato la sua carriera: il consumo di marijuana, pratica severamente punita nel Paese ma in assoluto in diversi paesi di quella zona asiatica, che gli ha causato non pochi problemi (due anni di servizi sociali dopo aver ammesso di aver fumato marijuana in 6 occasioni.

Circa la criminalizzazione dei consumatori di marijuana in terra coreana, ricordiamo come l’attore di Parasite Lee Sun-kyun si sia tolto la vita a 48 anni per l’onta legata proprio all’accusa di consumare marijuana.

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