Successi della Corea del Nord nel calcio femminile giovanile, ma dubbi emergono sull’età reale delle giocatrici.
Nel 2016, a tre anni dalla fondazione della Scuola Internazionale di Calcio di Pyongyang, l’allenatore Ri Yu-Il – figlio del leggendario portiere nordcoreano che eliminò l’Italia nel Mondiale inglese del 1966 – fece un’affermazione che lasciò il mondo calcistico incredulo e scettico: «Stiamo allenando i nostri ragazzi per farli diventare meglio di Messi».
Guardando però i risultati recenti della promettente calciatrice Choe Il-Son, pare che quella frase non fosse solo propaganda. Nel giro di poche settimane, la Corea del Nord ha dominato il calcio giovanile femminile mondiale, vincendo sia il campionato Under 20 sia quello Under 17, ponendosi al vertice di questo sport. Choe Il-Son, protagonista indiscussa a soli 17 anni, ha messo a segno ben 6 reti nel torneo Under 20, compresi gol cruciali contro squadre come Stati Uniti e Giappone, usando il suo piede sinistro “ispirato” con una maestria che ricorda proprio il succitato Lionel Messi.
Nel panorama del calcio femminile, la Corea del Nord si trova al nono posto nel ranking Fifa, ben lontano dal 111° della squadra maschile, posizionandosi davanti a nazioni di grande tradizione come Francia e Australia. Nella scuola calcio di Pyongyang, circa 200 giovani talenti si dedicano con disciplina totale allo sport e agli studi, affrontando una selezione rigorosa che ricorda le Academy dei migliori club europei.
Nonostante il successo, tuttavia, permangono interrogativi e sospetti, alimentati da episodi del passato. Nel 2011, cinque giocatrici della squadra femminile furono sospese per doping e nel 2015 la squadra fu esclusa dalla Coppa del Mondo. Il medico attribuì l’accaduto a un presunto rimedio a base di ghiandole di cervo muschiato, usato per trattare lesioni da fulmine.
Al termine del recente torneo Under 17, l’Iran ha sollevato nuove polemiche, presentando un reclamo ufficiale alla Confederazione calcistica asiatica. Secondo l’Iran, «è visivamente chiaro che alcune giocatrici superano i 17 anni, considerate le loro caratteristiche fisiche e muscolari».
Tra successi sportivi e ombre, il calcio femminile nordcoreano continua a far discutere: resterà da vedere se le nuove indagini porteranno alla luce eventuali irregolarità o se il talento giovanile del Paese potrà brillare senza ombre (laddove per la Corea del Nord è pressoché impossibile emergere in un’ottica che non sia offuscata dalla propaganda, che sia nordcoreana od occidentale).