È vero che siamo più felici al mattino? La scienza risponde (e i risultati ti sorprenderanno)

Uno studio su oltre 49.000 persone rivela come e quando cambia davvero il nostro umore durante la giornata. Il mattino rende davvero più felici?

Notizie che sono proprio da Alba. Ma non parliamo della Parietti, ma della fase del giorno che dà nome al nostro sito. Ebbene, a ridosso dell’alba sarebbe il momento in cui siamo più felici…

Chi non ha mai sentito dire “vedrai che domani andrà meglio”? Si tratta di uno di quei mantra rassicuranti che ci vengono ripetuti da sempre (sebbene in tal senso il rapper Kaos non parrebbe concordare). Ma è solo un detto popolare o c’è della verità scientifica dietro?

Un recente studio condotto dall’University College di Londra ha provato a rispondere in modo serio (e scientifico) a questa domanda. I ricercatori hanno monitorato per ben due anni l’umore di oltre 49.000 adulti nel Regno Unito, raccogliendo quasi un milione di dati sul benessere mentale. Il risultato? Pare proprio che ci sia qualcosa di vero nel succitato mito.

Secondo i dati, infatti, le persone tendono a sentirsi più serene, meno ansiose e meno depresse nelle prime ore del giorno. Man mano che la giornata avanza, il livello di benessere psicologico diminuisce gradualmente, raggiungendo il suo punto più basso attorno alla mezzanotte. Il peggiornamente non è enorme, ma è costante.

E il giorno peggiore della settimana? Non è il lunedì…

Oltre a evidenziare il “bonus mattutino”, i ricercatori hanno scoperto curiosi schemi settimanali. Contrariamente a quanto si pensa, il lunedì non è il più temuto dal punto di vista emotivo (d’altra parte non è il lunedì che odiamo, ma il capitalismo eventualmente): sono il mercoledì e il giovedì i giorni con il picco di malessere mentale. Il weekend, invece, registra oscillazioni emotive più forti, e le giornate estive sembrano avere un effetto stabilizzante sul nostro stato d’animo, al contrario dei mesi invernali che vedono un netto peggioramento (sebbene sia soggettivo, per quanto intuitivamente tutti pensiamo che l’inverno sia più triste dell’estate).

Come si potrebbe spiegare tutto questo (e in particolar modo l’aspetto legato alla felicità mattutina)? Una combinazione di fattori biologici, come i ritmi circadiani e i livelli di cortisolo (che salgono al mattino), ma anche ambientali, come l’esposizione alla luce naturale. A influire ci sarebbero inoltre le nostre abitudini quotidiane, il lavoro, i pasti e le interazioni sociali.

Lo studio in questione, bisogna comunque sottolinearlo, ha alcuni limiti: il campione analizzato non riflette perfettamente la popolazione generale, essendo composto in prevalenza da donne e persone con un alto livello di istruzione. Inoltre, è possibile che i partecipanti abbiano scelto di compilare i questionari in momenti particolari in base al loro stato d’animo.

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