Un sequel di Chi ha incastrato Roger Rabbit non vedrà mai la luce. Ecco perché la Disney ha detto no.
Fin dal debutto nel 1988, Chi ha incastrato Roger Rabbit ha catturato il pubblico grazie all’incredibile combinazione di attori in carne e ossa e personaggi animati, unendo umorismo noir e un’ambientazione originale. I fan chiedono da anni un sequel, sperando di rivedere Jessica e Roger in nuove avventure. Tuttavia, secondo il regista Robert Zemeckis, il sequel non arriverà mai (nonostante i quattro Oscar vinti a suo tempo): il problema principale sarebbe la presenza di Jessica Rabbit, un personaggio diventato iconico ma ritenuto “troppo provocante” per il pubblico di oggi (o, sarebbe meglio dire, “troppo provocante” in un mondo politicamente corretto).
Questa posizione di Zemeckis ha stupito molti fan, che vedono in Jessica Rabbit un’icona pop, la cui popolarità potrebbe rilanciare l’interesse per la saga. La sua figura mozzafiato e la celebre frase “Non sono cattiva, mi disegnano così” rappresentano da sempre un omaggio al genere della femme fatale. Tuttavia, il regista afferma che Disney non accetterebbe di riproporla nelle sue forme provocanti: “Jessica è un ostacolo per il seguito,” spiega, “la Disney di oggi non girerebbe mai un film con il suo personaggio così com’è”.
In un’intervista su un noto podcast, Zemeckis ha dichiarato che, nonostante l’esistenza di una sceneggiatura per la nuova storia, Jessica Rabbit sarebbe considerata inadatta rispetto agli standard dell’attuale Disney, che preferisce evitare personaggi così controversa: “All’epoca, la Disney stava rinnovando la sua immagine e noi eravamo al momento giusto. C’era una voglia di fare qualcosa di unico, qualcosa che, in un certo senso, avrebbe rispecchiato la visione di Walt Disney: un cinema pensato anche per un pubblico adulto. Ma oggi sarebbe impossibile”.
In effetti, Chi ha incastrato Roger Rabbit è un film che spicca per il suo tono audace, lontano dai classici Disney dell’epoca. La pellicola originale, con il suo rating PG, ha trattato temi insoliti per un film d’animazione – come l’alcolismo, il voyeurismo, e scene piuttosto intense per un pubblico giovane, come la crudele eliminazione di un cartone animato innocente e l’inquietante personaggio del Giudice Doom interpretato da Christopher Lloyd.
Tutti questi aspetti, nel loro insieme, hanno reso Chi ha incastrato Roger Rabbit un film unico e affascinante. Un film non rilanciabile nel mondo odierno – che relega la crudezza alla cruda realtà, l’erotismo alla pornografia imperante (laddove per pornografia non ci riferiamo soltanto a quella dei film a luci rosse).