Giulia Manfrini, 36 anni, è stata uccisa in Indonesia da un pesce spada in un tragico incidente mentre faceva surf.
Tragedia in terra indonesiana con protagonista una nostra connazionale. Giulia Manfrini, surfista e influencer (su Instagram contava oltre 22mila follower) di 36 anni è morta in Indonesia dopo essere stata trafitta da un pesce spada. L’incidente è avvenuto nelle acque dell’isola di Masokut, nelle Mentawai, dove Giulia stava praticando surf. L’episodio, riportato dalle autorità locali, è accaduto venerdì, quando l’animale marino è balzato improvvisamente contro di lei, ferendola mortalmente.
Giulia, originaria del Piemonte, era in acqua nella zona di Bengbeng al momento dell’attacco. Due amici, Alexandre Ribas e Massimo Ferro, erano presenti e hanno assistito all’intera scena, raggiungendo la giovane per riportarla a riva. Purtroppo, nonostante il tempestivo intervento, il trasporto al centro medico Pei Pei Pasakiat Taileleu si è rivelato vano: la ferita, un taglio di cinque centimetri nel torace, non ha lasciato scampo e i medici hanno potuto fare poco per salvarlo.
A rendere la vicenda se possibile ancor più tragica, il fatto che la morte di Giulia – a causa di un pesce spada – è particolarmente rara: casi di attacchi letali di pesce spada sono estremamente inusuali. Studi del 2007 riportavano come l’aggressività di questi animali può manifestarsi si manifesta ben di rado control l’uomo (vediamo in seguito maggiori informazioni in merito), e il numero di attacchi mortali è estremamente basso (nello studio in questione non se ne contava nessuno, mentre cercando sul web c’è la storia di un pescatore ucciso nel 2015 da un pesce spada e di un uomo delle Maldive ucciso nel 2021 mentre faceva snorkeling).
Circa la pericolosità del pesce spada, solitamente non è considerato una minaccia per l’uomo ma può diventare molto pericoloso in alcune situazioni particolari. Quando si sente in pericolo o sotto stress, questo animale marino può reagire in maniera aggressiva. Un esempio comune è durante la pesca sportiva: dopo essere stato arpionato, il pesce tenta di sfuggire con movimenti bruschi e violenti, usando il suo rostro per difendersi. In questi casi, il pesce può colpire chi si trova vicino, causando ferite gravi o addirittura mortali.
Oltre a questo, ci sono segnalazioni di attacchi verso subacquei, nuotatori o surfisti che si avvicinano troppo, magari involontariamente. Se il pesce spada si sente minacciato o intrappolato in uno spazio ristretto, può usare la sua “spada” come strumento di difesa, sferzando colpi rapidi e imprevedibili. La sua capacità di raggiungere velocità impressionanti, superiori ai 90 km/h in brevi scatti, e la forza muscolare che possiede rendono i suoi attacchi estremamente pericolosi.
La tragedia che ha colpito Giulia Manfrini arriva pochi giorni dopo un altro dramma che aveva turbato il mondo del surf: è di qualche giorno fa la notizia della scomparsa del surfista brasiliano Marcio Freire, morto a Nazaré, in Portogallo, travolto da un’onda.