Smettere di fumare anche a 75 anni può allungare la vita. Scopri la ricerca e i metodi per dire addio alle sigarette.
Un nuovo studio condotto negli Stati Uniti porta una speranza inaspettata per chi decide di abbandonare il vizio del fumo anche in età avanzata. La ricerca, pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine, ha dimostrato che smettere di fumare a 75 anni può incrementare l’aspettativa di vita fino al 14%, garantendo almeno un anno di vita in più rispetto a chi continua a fumare. I ricercatori dell’Università del Michigan hanno analizzato i dati relativi al fumo e alla longevità, evidenziando come l’eliminazione delle sigarette sia un fattore chiave per vivere più a lungo, anche in tarda età.
Secondo lo studio, anche chi ha fumato per decenni può ottenere significativi benefici: smettere a 65 anni può ridurre il rischio di mortalità del 23%. Tuttavia, chi ha iniziato a fumare da giovane e continua dopo i 50 anni si espone ancora a un rischio di morte prematura superiore del 21% rispetto ai non fumatori.
D’altra parte in Italia, i numeri legati ai danni del fumo sono impressionanti: ogni anno, circa 80.000 persone muoiono per malattie correlate al tabacco. Ecco la distribuzione delle cause di morte:
- Il 48% è dovuto a tumori, tra cui quello ai polmoni, alla laringe e all’esofago.
- Il 25% deriva da malattie cardiovascolari, come le patologie coronariche.
- Il 17% è legato a problemi respiratori, come la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva).
- Il restante 10% è collegato ad altre patologie attribuibili al fumo.
Come smettere di fumare: strategie e supporti efficaci
Forza di volontà e motivazione
La chiave per smettere di fumare è la determinazione. Alcuni riescono a dire addio alle sigarette affidandosi solo alla loro forza di volontà, ma spesso un supporto esterno può fare la differenza. Se la volontà da sola non basta, esistono diversi metodi e trattamenti che possono aiutare.
Terapia farmacologica
Diversi farmaci possono sostenere chi vuole smettere, tra cui:
- Terapia sostitutiva con nicotina (NRT): l’uso di cerotti, gomme da masticare o compresse con dosaggi progressivamente ridotti di nicotina aiuta a diminuire la dipendenza.
- Bupropione: un antidepressivo che riduce il desiderio di nicotina e i sintomi dell’astinenza.
- Vareniclina: agisce sui recettori nicotinici nel cervello, attenuando il piacere derivante dal fumo e facilitando la disassuefazione.
- Nortriptilina e topiramato: antidepressivi che si sono dimostrati utili nel ridurre la voglia di fumare.
- Citisina: un’opzione naturale ed economica con effetti simili alla vareniclina ma con meno effetti collaterali.
Centri antifumo e supporto psicologico
In Italia, molti centri antifumo offrono consulenze individuali e terapie di gruppo per aiutare chi vuole smettere. Il supporto psicologico è fondamentale: abbinato alla terapia farmacologica, aumenta notevolmente le possibilità di successo.
Sigarette elettroniche
L’uso delle sigarette elettroniche viene proposto come alternativa meno dannosa al fumo tradizionale, anche se la comunità scientifica non è unanime sulla loro efficacia a lungo termine. Le ricerche in merito sono ancora in corso. (Prendete quindi questo consiglio assolutamente con le pinze).
Integratori naturali
Per contrastare i sintomi dell’astinenza, alcune soluzioni naturali possono essere d’aiuto:
- Piante adattogene come il ginseng o la rodiola aiutano l’organismo a gestire lo stress dell’astinenza.
- Erbe sedative e contro la depressione, come l’iperico o la valeriana, possono alleviare l’ansia e l’irritabilità legate alla sindrome d’astinenza.
- Melatonina: utile per regolare il sonno disturbato dall’astinenza, riducendo irritabilità e ansia.