Nonno Einstein e la magia della fisica: quando la scienza italiana torna a raccontarsi come una favola

Un libro che racconta la fisica come una favola: Nonno Einstein e la magia della fisica unisce rigore scientifico e immaginazione.

Il rapporto del Bel Paese con la fisica non nasce certo ieri. Anzi: nasce quando ancora non ci chiamavamo Italia. Archimede, Leonardo, Galileo, Volta, Fermi — nomi che non sono soltanto capitoli di manuale, ma veri punti di svolta nel modo in cui l’umanità ha imparato a osservare, misurare, dubitare. La fisica attraversa i secoli, cambia linguaggio, si frammenta in epoche — antica, classica, moderna, contemporanea — ma resta sempre una cosa sola: uno sguardo sul mondo che prova a spiegare perché le cose accadono così come accadono.

Ed è forse proprio questo il punto più difficile oggi: raccontare la fisica senza schiacciarla sotto il peso delle formule, senza trasformarla in un recinto per pochi addetti ai lavori (a dire il vero c’è qualcuno sui social che ci prova anche). Da qui parte Nonno Einstein e la magia della fisica, il libro di Eleonora Tommasi che prova a fare un’operazione tanto semplice quanto ambiziosa: restituire alla scienza la sua dimensione narrativa.

La fisica, in questo libro, non è una sequenza di definizioni. È una favola. O meglio: una serie di racconti che prendono spunto da fenomeni reali — il tempo, la luce, la struttura dell’atomo, la relatività — e li trasformano in storie. Animali parlanti, personaggi eccentrici, grandi scienziati che entrano in scena senza la patina intimidatoria dei monumenti. Newton, Einstein, Planck, Margherita Hack non sono icone irraggiungibili, ma presenze che accompagnano il lettore lungo il percorso.

Il punto interessante è proprio qui: non c’è la volontà di “semplificare” nel senso deteriore del termine, ma di cambiare registro. Il rigore scientifico resta sullo sfondo, solido, riconoscibile. In primo piano, però, c’è il racconto. L’idea che la curiosità — soprattutto quella dei più piccoli — funzioni meglio se stimolata dal gioco, dall’immaginazione, dalla sorpresa.

Il volume è pensato per un pubblico ampio, dichiaratamente trasversale: bambini, certo, ma anche genitori, insegnanti, lettori adulti che magari hanno archiviato la fisica come una materia ostica ai tempi della scuola. Non a caso il libro si chiude con una sezione dedicata agli esperimenti “magici”: piccole esperienze realizzabili con materiali comuni, pensate per rendere tangibili concetti che spesso restano astratti. Un’estensione naturale del racconto, che diventa pratica, osservazione, scoperta condivisa.

Forse il senso ultimo di Nonno Einstein e la magia della fisica sta proprio qui: ricordare che la fisica, prima di essere calcolo, è stupore. E che lo stupore — quando trova il linguaggio giusto — non ha età.

Chi è l’autrice

Eleonora Tommasi (classe 1979) ha una formazione scientifica solida: laurea con lode in Fisica
all’Università del Salento, specializzazione in Fisica Medica, attività di ricerca nell’ambito
dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e una lunga esperienza come docente di Matematica e Fisica
nei licei e negli istituti superiori. Un profilo che aiuta a capire come il libro riesca a tenere insieme
due esigenze spesso in tensione: la correttezza scientifica e la leggerezza del racconto.

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