Scopri come i cibi fermentati, accanto alle fibre, favoriscono l’equilibrio intestinale, rafforzano l’immunità e apportano nutrienti.
È cosa più che nota che le fibre alimentari rivestono un ruolo chiave per mantenere in salute l’intestino, ma non solo. Numerosi studi evidenziano come esse contribuiscano a stabilizzare i livelli di glicemia post-pasto, migliorare il transito intestinale e ridurre il colesterolo. Tuttavia, al fianco delle fibre si affianca un altro gruppo di alleati per la salute intestinale: i cibi fermentati, come yogurt e verdure in salamoia, che apportano batteri vivi benefici (ma non solo yogurt e verdure in salamoia, in coda vedremo assieme quali altri alimenti fermentati sono reperibili in Italia).
L’importanza dei fermentati per il microbioma intestinale (e per l’apporto di nutrienti)
Le conoscenze odierne sul microbioma intestinale, ossia la popolazione microbica e genetica dell’intestino, sono cresciute notevolmente. Si stima che l’80% del nostro sistema immunitario risieda proprio nell’intestino, e che oltre il 90% dei microrganismi nel corpo umano si trovi a livello intestinale. Questo ecosistema ha un ruolo chiave nel metabolismo delle sostanze che assumiamo, per cui una maggiore presenza di batteri “buoni” si traduce in un sistema immunitario più robusto e una salute generale migliorata.
Qui entrano in gioco gli alimenti fermentati, riconosciuti dalla FAO per il loro apporto nutrizionale e la capacità di rendere alcune proteine e minerali più assimilabili, aumentare il contenuto di vitamine e favorire la formazione di grassi sani. Il latte fermentato, e quindi prodotti come yogurt e kefir, rappresenta l’esempio più conosciuto: attraverso la fermentazione, i batteri lattici presenti in questi alimenti trasformano lattosio e zuccheri, rendendoli più digeribili e potenziando la loro azione benefica sull’organismo.
Studi scientifici hanno dimostrato che il microbiota, esattamente come altri sistemi del nostro corpo, tende a invecchiare e a perdere biodiversità con il tempo. I fermentati, con il loro apporto di microrganismi, aiutano a mantenere una flora intestinale più giovane e variegata. Oltre a yogurt e kefir, esiste una vasta gamma di prodotti fermentati che possono essere integrati nella dieta.
Tra i fermentati facilmente reperibili anche in Italia troviamo i crauti e molte altre verdure fermentate, il kimchi coreano, il lievito di birra, il kombucha (tè fermentato) e il miso, un condimento tipico della cucina giapponese derivato dalla fermentazione della soia.