Johan Cruyff è una leggenda del calcio non solo per le sue abilità sul campo, ma anche per il suo impatto come allenatore.
Nato ad Amsterdam nel 1947, Cruyff ha portato un cambiamento radicale nel mondo del calcio, rivoluzionando non solo il modo di giocare, ma anche la filosofia e la visione dietro ogni partita. La sua influenza è stata tale da ridefinire gli standard tecnici e tattici, trasformando il calcio in un gioco di collettività e armonia.
Soprannominato “il Profeta del Gol” come giocatore, da allenatore Cruyff divenne il profeta di un nuovo tipo di calcio, capace di ispirare generazioni di allenatori e giocatori.
La filosofia del “calcio totale”
Johan Cruyff è stato uno dei principali interpreti del “calcio totale” già come giocatore dell’Ajax e della nazionale olandese negli anni ’70, una tattica che prevedeva l’intercambiabilità di ruolo tra i giocatori. Come allenatore, ha portato avanti e perfezionato questa filosofia, credendo profondamente nella fluidità in campo e nel movimento costante della squadra.
La sua idea era che ogni giocatore dovesse essere in grado di coprire più ruoli, creando un sistema flessibile e armonioso che rendesse difficili le marcature per gli avversari. Questa visione ha trasformato il calcio da uno sport basato sulle singole abilità a uno in cui ogni ruolo e movimento erano interconnessi, favorendo una mentalità di squadra e una comunicazione costante.
Cruyff iniziò la sua carriera da allenatore proprio nell’Ajax, la squadra che lo aveva cresciuto come giocatore. La sua esperienza nel club olandese gli permise di mettere in pratica un sistema che enfatizzava il gioco collettivo e il dominio del possesso palla. Fu qui che affinò alcune delle idee che sarebbero poi diventate il cuore della sua filosofia calcistica.
Il suo metodo, caratterizzato da rigidi allenamenti tecnici e una formazione tattica innovativa, si basava sul “gioco posizionale”: ogni giocatore doveva occupare una specifica zona del campo, ma anche essere pronto a muoversi per coprire eventuali scoperture e a fare pressing sull’avversario. L’Ajax sotto la sua guida iniziò a giocare un calcio più dinamico, offensivo e spettacolare, preludio alla sua rivoluzione nel club che avrebbe definito il suo nome come allenatore: il Barcellona.