L’Inps chiude il Lucca Comics 2025 parlando ai giovani con carte da gioco e bonus. Ma la pensione per loro resta una chimera.
Si è chiusa ieri, domenica 2 novembre, l’edizione 2025 di Lucca Comics & Games, la fiera del fumetto e del gioco più amata d’Italia, con numeri che confermano il suo primato europeo: oltre 240 mila biglietti venduti, 900 ospiti, 660 espositori e quasi 1.600 eventi tra incontri, mostre e proiezioni.
E tra spade laser, cosplay e padiglioni affollati, a sorpresa, c’era anche l’INPS.
Sì, proprio l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che per il secondo anno consecutivo ha deciso di partecipare al festival più “nerd” del continente (del Paese, se non del continente). L’obiettivo ufficiale? “Avvicinare i giovani al mondo del welfare e della previdenza”. Ma dietro la trovata comunicativa — colorata, brillante e piena di gadget — resta un retrogusto amaro, quasi beffardo.
Carte da collezione, ma la pensione resta un’illusione
All’interno del padiglione Carducci, i visitatori hanno potuto incontrare i funzionari dell’Inps e ricevere consulenze su tutto: estratto conto contributivo, bonus psicologo, Naspi, Dis-Coll, Assegno unico e via dicendo.
Fin qui nulla di strano. Ma la vera attrazione dello stand erano le carte da collezione Inps, ideate in perfetto stile Pokémon o Magic: The Gathering.
Ogni carta rappresentava una misura o un servizio — dal congedo parentale al fenomeno dei NEET — trasformando concetti amministrativi in piccoli artefatti fantasy.
Un’idea geniale per rendere pop un linguaggio notoriamente tecnico. Eppure, osservandola da fuori, è difficile non cogliere l’ironia del momento: si parla di “pensioni” e “welfare giovani” in un Paese in cui l’età pensionabile non smette di salire, e la sensazione diffusa tra under 40 è che la pensione non arriverà mai.
Si invita chi oggi colleziona figurine a pensare al proprio futuro previdenziale, quando in realtà il sistema stesso fatica a garantire certezze.
Il paradosso del linguaggio nuovo
È innegabile che l’Inps stia compiendo un’evoluzione comunicativa importante: abbandonare il burocratese, scendere in piazza, parlare la lingua dei cittadini.
Negli ultimi anni, i suoi canali social e le campagne hanno adottato un tono più diretto, quasi ironico, e lo sbarco a Lucca Comics & Games rappresenta la naturale estensione di questa strategia.
D’altronde, dove trovare più giovani se non tra i corridoi pieni di cosplay, gamer e appassionati di manga?
L’operazione ha funzionato in termini di attenzione e curiosità. Ma resta aperta una domanda più grande: si può davvero rendere “attraente” la previdenza se manca la fiducia nel futuro?
Lucca Comics 2025 chiude in festa
La città toscana ha salutato ieri l’edizione 2025 con una partecipazione record. Nonostante il maltempo di inizio weekend, le presenze hanno superato quelle del 2024, confermando il ruolo centrale di Lucca nel panorama europeo della cultura pop.
Dal 18 ottobre le mostre e i campfire hanno animato la città, e ora si guarda già all’edizione 2026, con la promessa di un festival ancora più grande e diffuso.
E chissà se anche l’Inps tornerà, magari con un nuovo mazzo di carte e — si spera — qualche certezza in più per i ragazzi che oggi si limitano a collezionarle.