Striscione “Palestina libera” al Parco dei Principi: il PSG rischia sanzioni UEFA e interventi del governo francese.
Durante la fase di riscaldamento della sfida PSG-Atletico Madrid, valida per la quarta giornata della Champions League 2024-2025 (e che ha visto gli spagnoli imporsi per 2-1 anche a causa di un Donnarumma non esattamente impeccabili) i tifosi del PSG hanno esposto in curva una coreografia d’impatto. Al centro, un grande striscione raffigurante una moschea con minareto, sormontato dalla scritta “Palestina libera”; a sinistra, un bambino con la bandiera libanese, mentre a destra appariva un uomo con il viso coperto da una kefiah rossa e abiti in stile militare. In calce, il messaggio: “Guerra sul terreno, ma pace nel mondo”.
Questo gesto di solidarietà con la causa palestinese ha rapidamente suscitato polemiche. Da una parte, il club rischia sanzioni UEFA (sappiamo come ben poco si tollerino messaggi politici nel calcio); dall’altra, la società parigina ha preso le distanze, mentre il governo francese ha richiesto spiegazioni ufficiali, chiedendo il divieto di simili messaggi sugli spalti in futuro. Importante notare, ad onor del vero, che durante l’esposizione dello striscione non sono stati intonati cori di natura politica o antisemita.
Tornando alla posizione del club, il PSG ha precisato di non aver autorizzato né ricevuto alcun preavviso dell’iniziativa e potrebbe ora dover affrontare una multa da parte della UEFA: “Il Parco dei Principi è un luogo di aggregazione attorno alla passione calcistica, e rifiuta qualsiasi messaggio politico”, ha dichiarato la società in una nota.
Dal canto suo, il ministro dell’Interno francese, Bruno Retailleau, ha commentato l’episodio tramite un messaggio su X, affermando: “Quello striscione non doveva essere esposto allo stadio” e invitando il PSG a spiegare quanto avvenuto. “Chiedo ai club di vigilare affinché la politica non divida il mondo dello sport, che deve sempre unire. Tali messaggi sono vietati dai regolamenti di UEFA e Lega. In caso di reiterazione, potrebbe essere necessario vietare gli striscioni alle squadre che non fanno rispettare le regole”.
A sua volta Yonathan Arfi, presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, ha espresso il proprio sdegno. In un post, ha scritto: “Striscione scandaloso al Parco dei Principi! Una mappa dove lo Stato di Israele è cancellato e un combattente palestinese col volto coperto. Non è un simbolo di pace, ma un incitamento all’odio”.