Il film di Sergio Leone, C’era una volta in America, torna sul grande schermo dal 28 al 30 ottobre 2024 per il suo 40° anniversario.
Distribuito da Lucky Red, il ritorno di questa pellicola iconica permette di rivivere un’opera considerata una delle più intense della storia del cinema, raccontando la storia del gangster David “Noodles” Aaronson (interpretato da Robert De Niro) e la sua complessa relazione con il tempo, il potere, e l’amicizia con Max (James Woods).
Il ritorno di C’era una volta in America al cinema offre un’occasione straordinaria per rivisitare l’opera finale del grande regista italiano Sergio Leone, capace di intrecciare la storia di una generazione con i temi dell’amicizia, del tradimento, del tempo e della memoria. Tratto dal romanzo Mano armata di Harry Grey, il film segue la vita di David “Noodles” Aaronson, interpretato da Robert De Niro, un ragazzo cresciuto tra le strade del Lower East Side di New York che diventa, insieme ai suoi amici, una figura chiave della criminalità organizzata americana.
Ambientato in un arco di quasi cinquant’anni e raccontato tramite una serie di flashback, il film passa dai primi anni ’20, quando Noodles è un giovane ribelle, agli anni ’30, quando lui e i suoi amici diventano gangster adulti, fino al 1968, periodo in cui Noodles ritorna a New York in un ultimo viaggio per fare i conti con il proprio passato. Questa struttura temporale non lineare rappresenta uno degli aspetti più affascinanti dell’opera: Leone esplora la natura del ricordo, mettendo in discussione l’affidabilità della memoria e riflettendo sul tempo come elemento non solo narrativo ma anche emotivo.
Non solo un film di gangster
C’era una volta in America non è solo un film di gangster, ma un’esperienza poetica che indaga l’animo umano e i rapporti affettivi. La complessità della relazione tra Noodles e Max (James Woods), ad esempio, diventa il cuore del film, simbolo di una fratellanza consumata dall’ambizione e dal tradimento. Le musiche di Ennio Morricone contribuiscono a creare un’atmosfera malinconica e senza tempo, con temi musicali che sottolineano la nostalgia e il rimpianto di Noodles mentre rivive i momenti più significativi della sua vita.
La regia di Leone è precisa, studiata nei dettagli, come si vede nei lunghi primi piani e nelle inquadrature panoramiche che enfatizzano il contrasto tra il mondo esteriore della New York del crimine e quello interiore, dominato dai ricordi e dai rimpianti del protagonista. Ogni scena sembra raccontare qualcosa di più della storia: la violenza è presente, ma spesso insinuata, mentre l’attenzione è rivolta alla psicologia e al dolore dei personaggi.