La maternità surrogata, o gestazione per altri (GPA), è una pratica in cui una donna porta a termine una gravidanza per conto di una o più persone che saranno i genitori del bambino.
Questa procedura, spesso scelta da coppie infertili, coppie dello stesso sesso o persone single, prevede un accordo preliminare tra la gestante e i futuri genitori. A seconda del tipo di surrogazione, può essere tradizionale (quando la gestante fornisce anche il proprio ovulo) o gestazionale (quando l’embrione è creato in laboratorio attraverso fecondazione in vitro e non ha alcun legame genetico con la portatrice).
Nonostante rappresenti una soluzione per molte persone che desiderano avere figli, la maternità surrogata è da anni al centro di dibattiti etici, legali e morali. I sostenitori ne sottolineano il potenziale di creare famiglie altrimenti impossibili, ma i detrattori denunciano i rischi di sfruttamento delle donne, specialmente nei contesti economici più fragili, e la possibile mercificazione della genitorialità e dei corpi femminili.
Recentemente, in un passo significativo, la maternità surrogata è stata dichiarata reato universale in Italia. Questo significa che l’Italia non solo proibisce la pratica sul proprio territorio, ma persegue penalmente anche chi si rivolge a paesi esteri dove la GPA è legale. È una scelta legislativa senza precedenti, che mira a contrastare un fenomeno percepito come eticamente controverso, ma che solleva anche interrogativi sul bilanciamento tra il diritto alla genitorialità e la tutela della dignità umana.
Implicazioni delle normative
Le implicazioni di questa normativa sono vaste. Da un lato, i sostenitori della legge ritengono che essa protegga le donne da potenziali abusi e tuteli i diritti dei minori. Dall’altro, i critici sottolineano il rischio di discriminare le famiglie formate attraverso la surrogazione e di spingere le coppie a ricorrere a mercati clandestini, dove i controlli sulle condizioni delle gestanti sono minimi.
Nel panorama internazionale, la legislazione sulla maternità surrogata varia notevolmente: paesi come il Canada e il Regno Unito permettono forme di GPA altruistica, mentre altri, come l’India, ne hanno limitato l’accesso per prevenire abusi.
L’Italia, scegliendo la via del reato universale, si posiziona tra i paesi con le normative più restrittive. La questione, tuttavia, resta complessa e aperta, con opinioni polarizzate su come bilanciare i diritti individuali e le esigenze etiche e sociali. Sarà interessante osservare come questo nuovo approccio influenzerà il dibattito globale sulla maternità surrogata nei prossimi anni.