In questi ultimi giorni si è parlato molto della sfuriata di Antonio Conte, dopo il pareggio conquistato dai suoi ragazzi a San Siro, con il punteggio di 1-1, contro l’Inter.
L’allenatore pugliese, proprio ex nerazzurro, è stato aspramente criticato dai tifosi, ma c’è un precedente di più di 10 anni fa che invece aveva animato il mondo del nostro calcio per qualche stagione.
Riavvolgiamo, però, il nastro a domenica scorsa, quando l’Inter ha provato a superare in classifica il Napoli, fallendo il tentativo. La partita è stata, quasi, a favore dei nerazzurri per 90′ che però oltre al gran gol dalla distanza di Hakan Chalanoglu, dopo il vantaggio partenopeo di Scott McTominay, non sono riusciti a impensierire troppo gli avversari. Bisogna dire, però, che lo stesso turco nel secondo tempo ha fallito il suo primo calcio di rigore in nerazzurro, dopo 19 centri di fila. Oltre il 93′, poi, a spaventare il pubblico milanese è stato Giovanni Simeone che da dentro l’area ha sparato alle stelle, calciando a botta sicura a tu per tu con Yann Sommer.
Antonio Conte e il precedente
Torniamo, però, ora al nostro punto focale di oggi che è Antonio Conte, che dopo la partita si è presentato ai microfoni di Dazn criticando aspramente l’operato dell’arbitro e l’utilizzo del VAR. Questa situazione è nata per il dubbio rigore concesso nel secondo tempo all’Inter, come anticipato poi sbagliato da Hakan Chalanoglu. Il tecnico pugliese ha raccontato come secondo lui la tecnologia viene utilizzata solo a favore di qualcuno e in maniera totalmente sbagliata, attaccandosi con gli opinionisti in studio e Luca Marelli, opinionista ed ex arbitro.
Come detto in queste due settimane è stato ampiamente criticato l’ex allenatore di Juventus e Inter, asserito di aver voluto distogliere l’attenzione dalla non vittoria sul campo dei suoi ragazzi, rendendosi protagonista della serata. Queste polemiche ovviamente ci portano alla memoria uno dei maestri assoluti negli ultimi 20 anni del nostro campionato, in questa materia, Josè Mourinho. Il portoghese negli anni di dominio alla guida dell’Inter, che lo ha portato il 22 maggio 2010 ad alzare la Champions League, è stato protagonista più volte di dichiarazioni borderline, sia in conferenza stampa che nelle varie interviste. Su tutto ricordiamo, ovviamente, il gesto delle manette dopo Inter-Sampdoria a San Siro e la sua teoria sulla “prostituzione intellettuale“, un maestro nel distogliere le pressioni dalla sua squadra.