Accusato di truffa, ex medaglia paralimpica coinvolto in una serie di inganni e falsi attestati.
Fabio Anobile, noto atleta paralimpico di 30 anni e medaglia di bronzo ai Giochi di Rio 2016, si trova ora al centro di un’inchiesta per truffa e falsificazione. Anobile, presentandosi come ambasciatore Rolex, avrebbe indotto diverse persone a consegnargli denaro per l’acquisto di orologi mai ricevuti. Una delle presunte vittime ha dichiarato di avergli dato 4.000 euro per un orologio di lusso, senza mai riceverlo. L’indagine, che si arricchisce di nuovi dettagli, ha portato alla luce un totale di 41.815 euro versati da cinque persone in cambio di beni mai consegnati. Questi importi si aggiungono ai 4.000 euro e a nove orologi di pregio ricevuti da altre quattro persone in un’inchiesta parallela.
L’attività fraudolenta risalirebbe, secondo fonti del Corriere della Sera, almeno al dicembre 2022, quando una donna, attratta dalla reputazione sportiva di Anobile, gli avrebbe versato 250 euro per una pistola per massaggio muscolare, che non è mai arrivata. Questo episodio rappresenta solo l’inizio di una lunga serie di transazioni mai andate a buon fine.
I dubbi e le denunce sono aumentati quando Anobile è scomparso senza lasciare contatti. Diverse vittime raccontano di aver provato a rintracciarlo senza successo. Una di esse, che gli aveva versato quasi 2.000 euro per prodotti mai consegnati, ha deciso di presentare denuncia. Da sottolineare come non sia il primo problema con la legge dell’atleta, che però in precedenza era stato assolto con formula piena nel 2021 a Como da un’accusa di truffa legata alla vendita di un’auto.
In questa nuova inchiesta, Anobile deve anche rispondere di resistenza a pubblico ufficiale. Una delle vittime, avrebbe perso quasi 3.000 euro per un macchinario che non è mai stato consegnato. Organizzato un incontro per smascherarlo, l’uomo ha coinvolto un brigadiere, il quale ha fermato l’atleta chiedendo i documenti. Anobile si sarebbe rifiutato di esibirli, arrivando addirittura a investire l’agente. In seguito, l’atleta è stato trovato in possesso di un falso tesserino da guardia forestale, aggiungendo all’inchiesta un’accusa di detenzione di documenti contraffatti.