Il 1° gennaio 2026 non sarà una data qualunque per chi viaggia in Europa con lo smartphone sempre acceso. Scatta infatti un nuovo aggiornamento del Roaming Like At Home, il meccanismo che consente di usare minuti, SMS e traffico dati all’estero come se si fosse in Italia (o nel proprio paese di riferimento).
L’impianto normativo non cambia – il riferimento resta il Regolamento UE 2022/612, che ha esteso il roaming gratuito fino al 2032 – ma cambiano le soglie dati, aumentano i Giga disponibili e si riducono ulteriormente i costi a consumo. Con qualche novità geografica che vale la pena conoscere prima di partire.
Più Giga in Europa: come funziona la nuova soglia dati
Il principio è sempre lo stesso: il quantitativo minimo di traffico dati utilizzabile in roaming dipende dal costo all’ingrosso che gli operatori si applicano tra loro per l’uso delle reti.
Dal 1° gennaio 2026 questo valore scende da 1,30 € a 1,10 € per GB (IVA esclusa). Una riduzione che si traduce automaticamente in più Giga disponibili all’estero per gli utenti.
La formula ufficiale, stabilita a livello europeo, è la seguente:
Giga UE = [(costo mensile dell’offerta IVA esclusa) / 1,10] × 2
Il risultato rappresenta la soglia minima che l’operatore è tenuto a garantire in roaming. Se il numero ottenuto è superiore ai Giga inclusi nella tua offerta nazionale, potrai utilizzare l’intero pacchetto italiano anche all’estero, senza limitazioni.
Alcuni operatori – tra cui TIM, WINDTRE e Kena – hanno già anticipato l’adeguamento tra fine 2025 e inizio inverno. Per tutti gli altri, l’obbligo scatterà formalmente con il nuovo anno.
Costi extrasoglia più bassi e stessi diritti sul 5G
E se i Giga finiscono mentre sei fuori dall’Italia? Anche qui arrivano buone notizie.
Nel 2026 il costo a consumo in extrasoglia scende a circa 0,134 centesimi di euro per MB (IVA inclusa). Restano invece invariati i tetti massimi per le chiamate (0,019 €/minuto) e per gli SMS (0,003 € ciascuno).
C’è poi un aspetto spesso sottovalutato ma centrale: la qualità della rete. Il regolamento europeo obbliga i gestori a garantire all’estero le stesse condizioni tecnologiche previste in Italia. In concreto, se la tua offerta include il 5G, hai diritto a navigare in 5G anche in roaming, purché la rete sia disponibile nel Paese e nell’area in cui ti trovi. Nessun operatore può declassare arbitrariamente la connessione al 4G.
Moldavia e Ucraina entrano, il Regno Unito esce definitivamente<&g2>
Dal 2026 cambia anche la mappa del roaming europeo.
Moldavia e Ucraina entrano ufficialmente nel perimetro del Roaming Like At Home. Grazie agli accordi con le istituzioni europee, sarà possibile utilizzare la propria offerta nazionale anche in questi due Paesi, senza costi aggiuntivi.
Di segno opposto, invece, la situazione del Regno Unito. Dopo la Brexit, il processo è arrivato a conclusione: dal 1° gennaio 2026 anche gli ultimi operatori italiani – tra cui iliad – rimuoveranno definitivamente il Regno Unito dalle destinazioni incluse. Viaggiare a Londra o Manchester tornerà quindi a richiedere pacchetti dedicati o tariffe a consumo.
La Svizzera resta un caso a parte: alcuni operatori la includono ancora nelle condizioni agevolate, altri no. Qui conta sempre verificare le condizioni della singola offerta.
Nel 2026 il roaming gratuito sarà quindi valido in tutti i Paesi UE, più Islanda, Norvegia, Liechtenstein, e – da quest’anno – Moldavia e Ucraina. L’elenco comprende anche i territori francesi d’oltremare (come Réunion e Martinica).
Uso corretto: attenzione alla regola dei 4 mesi
Il Roaming Like At Home resta pensato per chi viaggia, non per chi vive stabilmente all’estero. Gli operatori monitorano i consumi su un periodo di 4 mesi: se il traffico o la permanenza fuori dall’Italia risultano prevalenti, il gestore può avvisare l’utente.
Da quel momento ci sono 14 giorni per riequilibrare l’uso. In caso contrario, possono scattare i sovrapprezzi previsti dalla normativa.

