Paprika – Sognando un sogno: il capolavoro di Satoshi Kon esce al cinema in versione 4K!

Per solo tre giorni, dal 17 al 19 febbraio 2025, uscirà nelle sale cinematografiche italiane l’ultimo lungometraggio di Satoshi Kon, Paprika – Sognando un sogno, restaurato in versione 4K. Il film è stato presentato in anteprima mondiale nel 2006 alla 63° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è stato proiettato nei cinema italiani a partire dal giungo del 2007 e ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali.

Il suo soggetto è tratto dall’omonimo romanzo di Yasutaka Tsutsui, ed è da molti considerato una delle migliori pellicole realizzate da Satoshi Kon, regista, sceneggiatore e fumettista giapponese, prematuramente scomparso nel 2010 a soli 46 anni.

L’artista nipponico ha lasciato una profonda traccia nella settima arte e nell’immaginario collettivo, raggiungendo una fama internazionale e diventando un regista di culto grazie anche alla realizzazione di una serie di lungometraggi per il loro tempo visionari e innovativi, tra cui si possono citare anche le anime Perfect Blue, Millenium Actress e Tokyo Godfathers.

Il suo lavoro è stato fonte d’ipirazione per molti registi, come Darren Aronofsky, David Fincher e Christofer Nolan. La storia raccontata da Paprika – Sognando un sogno è ambientata in un prossimo futuro, e ruota intorno a una invenzione portentosa, il DC Mini, un dispositivo che permette di entrare nei sogni degli esseri umani.

La protagonista è Atsuko Chiba, una dottoressa che comincia a utilizzare l’apparecchiatura in modo illegale, penetrando nella mente dei suoi pazienti usando un alter-ego, Paprika, il personaggio che dà il suo nome alla pellicola.

L’ingresso nella mente altrui è un topic ha conosciuto diversi precedenti in ambito cinematografico, basti pensare a The Cell – La Cellula, film di Tarsem Singh del 2000, con protagonista Jennifer Lopez, che impersona Catherine, un’assistente sociale che penetra nella mente di uno psicopatico per salvare una delle sue vittime. Altre pellicole hanno poi cavalcato questo tema.

Paprika

Paprika – Sognando un sogno ha ispirato Inception?

È forse Inception, uno dei capolavori di Christofer Nolan, del 2010, una delle pellicole che ha maggiori somiglianze con Paprika – Sognando un sogno, tanto da avere a suo tempo acceso un forte dibattito sulla sua originalità, da alcuni messa in dubbio.

In effetti le storie raccontate dalle due pellicole hanno una notevole similitudine, almeno a un primo livello di lettura. Entrambe mostrano una tecnologia in grado di entrare nei sogni altrui per manipolarli, giocando con la distinzione tra mondo onirico e realtà, lasciando i protagonisti – e quindi gli spettatori – profondamente disorientati, rimanendo impantanati nei labirinti del subconscio.

Ma le differenze tra i due film sono in realtà notevoli.

Paprika – Sognando un sogno è una pellicola di animazione surreale, quasi psichedelica, narra una storia ondivaga popolata da personaggi eccentrici, mentre Inception è strutturato come un solido film di azione, ricco di suspense, con i protagonisti impegnati nel raggiungimento di una specifica missione.

Il mondo onirico messo in scena dal regista giapponese è invece fluido, in perenne movimento, con mutazioni che sfidano ogni logica, a sottolineare le incredibili potenzialità del subconscio umano, mentre quello creato dall’artista britannico è caratterizzato da geometrie precise, fredde, praticamente non è distinguibile a prima vista dalla realtà, ed è governato da leggi ben precise.

La comparazione di queste due pellicole porta inevitabilmente a una riflessione sulla natura stessa della creatività: è veramente possibile produrre lavori originali, o è inevitabile riutilizzare temi, idee e immaginari già esistenti?

Una domanda a cui è difficile rispondere, soprattutto nel campo cinematografico, che nei suoi oltre cento anni di storia ci ha mostrato una quantità incredibile d’immagini, suoni, trame e personaggi, per cui per un cinefilo è difficile trovare qualcosa di veramente inedito proiettato sullo schermo.

Certo è che rivedere le pellicole che hanno fatto la storie della settima arte nelle sale cinematografiche, l’ambiente per il quale sono state concepite, a distanza anche di decenni dalla loro uscita, è una ghiotta occasione per apprezzare similitudini e differenze esistenti tra loro, o – per esprimere lo stesso concetto con parole diverse – come ci siano diversi modi per raccontare cose analoghe, usando punti di vista differenti.

Per cui non perdiamo l’occasione di (ri)vedere Paprika – Sognando un sogno. Al cinema!

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