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Ken Loach lascia il cinema, ecco perché: lo rivela lui stesso

Ken Loach, uno dei più grandi maestri del cinema sociale e politico, ha annunciato il suo ritiro dalle scene cinematografiche all’età di 88 anni.

Lo ha spiegato in un’intervista recente, citando motivi legati alla sua età avanzata e alle crescenti difficoltà fisiche nell’affrontare le fatiche di un set cinematografico.

“Non riesco più a lavorare come prima”, ha confessato il regista britannico, noto per film iconici come Io, Daniel Blake e Sorry We Missed You. La realizzazione di un film richiede energia e una capacità di concentrazione costante, elementi che Loach sente di non poter più garantire. “Le riprese sono un lavoro duro, devi essere completamente lucido per 12 ore al giorno, con una grande precisione e attenzione per i dettagli”, ha spiegato, aggiungendo che ormai sente di aver raggiunto il limite delle sue possibilità fisiche e mentali.

Il suo ultimo lavoro, The Old Oak, rappresenta quindi il culmine della sua carriera. Il film racconta la storia di una comunità colpita dalla crisi economica e della convivenza tra abitanti locali e rifugiati siriani, temi che rispecchiano l’impegno di Loach nel denunciare le ingiustizie sociali e nel dare voce agli emarginati. Questa pellicola si inserisce nella lunga tradizione del regista di unire il racconto umano alla critica politica, tratto distintivo che ha reso le sue opere profondamente influenti e rilevanti.

Una certa malinconia

Loach non nasconde una certa malinconia per questo addio, ma afferma di essere grato per una carriera straordinaria che gli ha permesso di lavorare con persone eccezionali e di esplorare temi di grande significato umano. “La mia generazione ha avuto il privilegio di raccontare storie in un momento in cui il cinema aveva ancora un impatto sociale”, ha detto.

Con il ritiro di Loach, si chiude un capitolo fondamentale del cinema europeo, che perde una voce capace di rappresentare le lotte dei più deboli con una sensibilità unica. Ma i suoi film, come le idee che ha sempre sostenuto, continueranno a vivere e a ispirare generazioni future.

Tra i capolavori di Ken Loach, Io, Daniel Blake (2016) spicca come il suo film più emblematico. Vincitore della Palma d’Oro a Cannes, il film racconta la storia di Daniel, un carpentiere sessantenne costretto a confrontarsi con un sistema di welfare disumanizzante. Attraverso una narrazione intima e toccante, Loach esplora con straordinaria sensibilità l’ingiustizia sociale e la lotta per la dignità umana. La critica e il pubblico lo hanno elogiato per la capacità di trasformare un tema politico in una potente esperienza emotiva. Con questo film, Loach ribadisce il suo ruolo di narratore delle difficoltà dei più vulnerabili nella società moderna.

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