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Il fuorigioco sta rovinando il calcio, torniamo subito alla “luce”

Il calcio sta vivendo una fase di frustrazione per molti tifosi e giocatori a causa delle continue controversie legate al fuorigioco.

Oggi, nell’attesissima sfida tra Udinese e Milan, i bianconeri aveva pareggiato in extremis al minuto 95, solo per vedere il gol annullato per un fuorigioco di un millimetro. Questa decisione, come molte altre in tempi recenti, ha sollevato polemiche e fatto discutere sull’applicazione attuale della regola del fuorigioco.

Il fuorigioco, introdotto per evitare che gli attaccanti si posizionino troppo avanti rispetto alla difesa, è diventato un elemento troppo tecnico. Oggi, grazie alla tecnologia del VAR, si analizzano situazioni millimetriche che non avrebbero mai causato problemi in passato. La frustrazione nasce dal fatto che un singolo millimetro può decidere una partita, senza che ci sia un vero vantaggio per l’attaccante.

In molti sostengono che la regola dovrebbe tornare a un concetto più ampio, basato sul criterio della “luce”. In questo modo, l’attaccante sarebbe considerato in fuorigioco solo quando vi è una chiara e netta distanza tra lui e il difensore, restituendo il gioco a una dimensione più umana e meno tecnologica.

Una precisione estrema inutile: torniamo alla “luce”

Oggi, il problema non è solo la precisione estrema, ma anche il fatto che il fuorigioco millimetrico non è né merito della difesa né colpa dell’attaccante. Se un calciatore si trova in fuorigioco per una questione di millimetri, non è frutto di una grande strategia difensiva né di una svista tattica dell’attaccante. È una questione di dettagli così sottili che finiscono per danneggiare lo spettacolo, lasciando i tifosi, come quelli dell’Udinese oggi, con un senso di ingiustizia.

Tornare al concetto di “luce” sarebbe una soluzione più equa, riducendo il margine di errori tecnici e riportando il gioco a una dimensione più fluida e meno artificiale. In un calcio che vive di emozioni, l’attuale applicazione del fuorigioco rischia di raffreddare il pathos delle partite, trasformando ogni gol potenzialmente decisivo in una lunga attesa per una revisione al VAR. Questo approccio eccessivamente analitico potrebbe finire per snaturare il gioco, rendendolo troppo dipendente dalla tecnologia e meno dall’intuito e dalle abilità dei giocatori.

Anche molti telecronisti si stanno unendo al coro delle critiche nei confronti dell’attuale applicazione del fuorigioco. Durante le trasmissioni, si sentono spesso commenti di frustrazione riguardo a gol annullati per frazioni infinitesimali, che poco hanno a che vedere con lo spirito del gioco. Alcuni sostengono che l’uso eccessivo del VAR per giudicare fuorigioco millimetrici rovini l’entusiasmo immediato dei tifosi e trasformi il calcio in un gioco di precisione quasi scientifica, piuttosto che di talento e strategia.

Figure di spicco nelle telecronache, infatti, chiedono a gran voce una revisione della regola, auspicando un ritorno al concetto di “luce” per ridare fluidità e imprevedibilità alle partite, aspetti fondamentali che hanno sempre reso il calcio emozionante​

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