ESCLUSIVA | Manolo Lo Pinto, Le chiavi dei mondi e il racconto

Cari amici e amiche ho l’onore di intervistare lo scrittore Manolo Lo Pinto autore dello splendido libro fantasy “Le chiavi dei mondi”.

L’ispirazione: Cosa ti ha spinto a creare un mondo fantasy ispirato a Dungeons & Dragons? Quali elementi specifici del gioco hai voluto riprendere e quali invece hai voluto reinterpretare in modo originale?

L’ispirazione dietro la creazione di questo mondo fantasy nasce sicuramente dal fascino per Dungeons & Dragons, un universo che ha sempre stimolato la mia immaginazione e che mi ha spinto a esplorare a fondo il genere fantasy. D&D, con i suoi personaggi complessi, le trame epiche e le dinamiche di gioco è un punto di partenza incredibilmente ricco che mi ha dato lo slancio per dare vita a un mondo mio, dove ogni personaggio, regola e ambientazione avesse una profondità nuova. Uno degli elementi che ho deciso di mantenere è il tema dell’avventura condivisa, dove i personaggi non sono solo eroi solitari, ma parte di un gruppo che deve cooperare, evolversi, e superare sfide sempre più difficili. Tuttavia, ho voluto reinterpretare alcuni aspetti classici del gioco, creando ad esempio una lore che si allontana dai canoni del bene contro il male e si concentra maggiormente sugli equilibri sottili e spesso ambigui tra le forze in gioco. Questo mi ha permesso di dare vita a una trama più sfumata, dove non ci sono solo eroi e villain, ma personaggi che si muovono in una zona grigia, guidati dalle loro motivazioni personali e dai conflitti interiori. Inoltre, ho voluto dare un nuovo spessore alla magia, rendendola non solo un semplice strumento, ma un elemento vivo e complesso del mondo, con regole, rischi e conseguenze profonde per chi la usa. Questi dettagli mi hanno permesso di creare un’ambientazione che, pur ispirata a D&D, si distingue per la sua originalità e profondità.

Il protagonista: Come hai concepito il protagonista? Quali sono le sue caratteristiche uniche che lo rendono speciale e adatto a questo tipo di avventura? È un personaggio classico dell’hero’s journey o ha tratti più originali?

Il protagonista è nato dall’idea di esplorare un eroe che, pur avendo tratti da hero’s journey, si distingue per alcune sfumature più complesse. Ho immaginato un personaggio che, oltre a possedere le qualità tipiche dell’eroe classico come il coraggio e la determinazione, porta con sé un carico di ambiguità morale e un passato tormentato, che rendono il suo percorso tutt’altro che lineare. Volevo evitare il classico “salvatore” senza macchia, scegliendo invece di creare un protagonista che affronta dubbi e lotte interiori, riflettendo su cosa significhi davvero essere un eroe. Questo personaggio è motivato da una missione personale che lo lega profondamente al mondo che ho creato, dove il confine tra bene e male è sfumato. È dotato di abilità uniche che lo rendono adatto a questo tipo di avventura, ma è anche un individuo che cresce attraverso le sue esperienze, diventando più consapevole e maturando con ogni sfida che affronta. Questo sviluppo gli conferisce un equilibrio speciale: è abbastanza resiliente da affrontare grandi pericoli, ma ha anche un’umanità che lo rende vulnerabile e realistico. Alla fine, il protagonista incarna non solo un viaggiatore in cerca di risposte, ma anche un punto di equilibrio tra l’eroe tradizionale e un personaggio complesso e moderno, in grado di adattarsi ai momenti di crisi con una mentalità più sfumata e per questo, più vicina a chi legge.

Il mondo: Ci puoi descrivere brevemente il mondo che hai creato? Quali sono le sue caratteristiche più distintive? Ci sono razze, magie o creature particolari che lo popolano?

Il mondo che ho creato è un luogo ricco di contrasti, vasti continenti che ospitano regni antichi, terre selvagge e città-stato in costante competizione tra loro. Ogni nazione è caratterizzata da una cultura, una storia e una politica uniche, che le rendono vive e multidimensionali. Questo mi ha permesso di creare un panorama variegato, dove la diplomazia e le alleanze sono tanto importanti quanto i duelli e le battaglie. Uno degli aspetti distintivi è la presenza di diverse razze, ciascuna con la propria cultura e tradizioni. Oltre alle classiche razze come umani, elfi e nani, ci sono popoli ibridi e razze rare, frutto di antiche magie o di incroci tra creature magiche e mortali. Alcuni di questi esseri vivono isolati, proteggendo segreti arcani, mentre altri si integrano nelle società più grandi, portando con sé conoscenze e capacità speciali. La magia è un elemento onnipresente, ma con sfumature diverse a seconda del contesto: in alcune terre è vista come un dono naturale, mentre in altre è controllata e limitata. Ci sono incantatori legati alla natura, sciamani che attingono da forze antiche e misteriose, e maghi che studiano la magia come scienza, catalogando incantesimi e creando artefatti arcani. Una caratteristica unica del mio mondo è che la magia stessa ha una volontà, influenzando i suoi utilizzatori e piegando gli eventi a proprio favore se manipolata con arroganza.

La trama: Qual è il cuore della trama? Qual è la missione del protagonista e quali ostacoli dovrà superare per raggiungere il suo obiettivo? Ci sono elementi della classica quest fantasy o ha introdotto elementi più innovativi?

Il cuore della trama ruota attorno a Nheira, una giovane di cui tutti ignorano la vera natura, compresa lei stessa. (Attenzione Spoiler: Figlia di due divinità e forse l’incarnazione di una potentissima entità primordiale, Nheira è l’unica in grado di ripristinare l’equilibrio cosmico), ma questa missione la costringe a confrontarsi con forze che mettono alla prova la sua stessa identità. A proteggerla, Ulrik, un paladino leale e impavido, insieme a un gruppo di valorosi Eroi, ognuno dei quali ispirato ai miei amici reali, con personalità e abilità uniche che portano autenticità alla storia. La missione centrale è proteggere Nheira da minacce oscure e forze che desiderano impossessarsi del suo potere per scopi distruttivi. Ulrik e il suo gruppo di eroi si trovano quindi a combattere non solo contro nemici esterni, ma anche contro misteri che circondano la stessa Nheira: il suo passato, le sue origini divine, e il potenziale distruttivo del potere che porta dentro di sé. È una trama che intreccia la classica “quest” fantasy con il viaggio dell’auto consapevolezza e della scoperta, affrontando il delicato equilibrio tra ciò che è giusto e ciò che è necessario. Gli elementi classici del fantasy ci sono – un eroico viaggio, battaglie contro il male e l’esplorazione di terre misteriose – ma sono reinterpretati attraverso questa connessione profonda tra i protagonisti. L’alleanza tra Ulrik e Nheira, unita alla lealtà del gruppo, porta a scelte difficili e a un costante bilico tra lealtà, sacrificio e segreti da custodire. Così, la trama evolve in una combinazione tra battaglie epiche e una ricerca interiore, dove ogni membro del gruppo cresce e si trasforma, esplorando cosa significhi davvero proteggere ciò che si ama.

La chiave dei mondi: Che ruolo ha la “chiave dei mondi” nella storia? È un oggetto magico, un concetto filosofico o qualcosa di completamente diverso? Come si collega al destino del protagonista e del mondo stesso?

In realtà, non è una singola chiave, ma “Le Chiavi dei Mondi”, un gruppo di armi leggendarie forgiate da tredici tra i più potenti maghi della storia. Queste Chiavi servono a dischiudere le porte verso un Multiverso ignoto e senza controllo, dove le leggi stesse della realtà sono diverse e in parte incomprensibili. Il loro scopo originario era forse quello di esplorare o controllare questi mondi sconosciuti, ma col tempo sono diventate sia oggetti di culto che strumenti di immenso potere, ambiti da coloro che vogliono dominare l’esistenza stessa. (Attenzione Spoiler: Il legame delle Chiavi con la protagonista, Nheira è fondamentale: per attivare le Chiavi serve il sangue di una divinità, e Nheira con le sue origini divine, è l’unica in grado di risvegliarne il potere). Ma usare le Chiavi significa rischiare di aprire varchi che potrebbero portare caos e distruzione nel loro mondo e negli altri. La connessione di Nheira con queste Chiavi è, quindi, un’arma a doppio taglio: il suo stesso potere potrebbe tanto salvare quanto distruggere, e il suo destino è strettamente legato al destino di questi artefatti. Le Chiavi dei Mondi rappresentano anche un concetto simbolico nel mio mondo: il confine sottile tra conoscenza e pericolo, tra curiosità e avidità. Si pongono come uno strumento leggendario, sì, ma anche come un test per chiunque le voglia controllare, mostrando come il desiderio di potere possa spingere oltre i limiti della sicurezza. Il viaggio di Nheira e degli eroi che la accompagnano sarà quindi incentrato anche sulla decisione se usare queste Chiavi, e a quale costo.

L’influenza di D&D: In che modo Dungeons & Dragons ha influenzato la creazione del tuo mondo e dei tuoi personaggi? Ci sono riferimenti espliciti al gioco o si tratta di un’ispirazione più sottile?

Dungeons & Dragons ha sicuramente avuto un’influenza fondamentale, sia come ispirazione che come punto di partenza per costruire un mondo complesso e avventuroso. La struttura stessa del mio universo riflette molti degli aspetti che amo di D&D: un mondo fatto di regni diversi, classi di personaggi con abilità uniche e un sistema di magia ricco e misterioso. Però, più che replicare gli elementi classici, ho voluto reinterpretarli per creare un’esperienza nuova, capace di sorprendere anche chi è esperto di D&D.Ad esempio, alcuni dei personaggi richiamano gli archetipi classici — come il paladino, lo stregone o il ranger — ma ognuno ha una profondità che va oltre la classe. Ulrik, il paladino, non è solo un difensore del bene, ma ha un legame indissolubile con Nheira, la protagonista, che mette alla prova i suoi valori e la sua fede. Oppure, le “Chiavi dei Mondi” richiamano vagamente i potenti artefatti magici di D&D, ma qui assumono un ruolo centrale che lega la storia al concetto di multiverso e alle leggende antiche del mondo. D&D, quindi, è più un’influenza sottile: un sistema di valori, avventura e scoperta che permea il mio universo, mentre la storia e i personaggi si sviluppano in una direzione propria, indipendente dai riferimenti al gioco.

Il genere fantasy: Come si posiziona il tuo libro all’interno del vasto panorama del fantasy? A quali altri autori o opere ti senti più affine?

Il mio libro si colloca in una nicchia interessante all’interno del panorama del fantasy, combinando elementi tradizionali con una forte enfasi sulla caratterizzazione dei personaggi e sulle relazioni umane. Mentre molti romanzi fantasy si concentrano su epicità e avventure grandiose, ho voluto dare un peso significativo alle dinamiche tra i protagonisti, come la protezione di Ulrik nei confronti di Nheira e il loro legame con gli altri membri del gruppo. Questo approccio permette di esplorare temi come l’amore, il sacrificio e la scoperta di sé, rendendo la storia più intima e personale. Per quanto riguarda gli autori e le opere a cui mi sento più affine, mi ispiro maggiormente a Richard Awlinson e R.A. Salvatore. Le loro opere, con la loro profonda attenzione alla costruzione del mondo e alla complessità dei personaggi, hanno avuto un grande impatto su di me. Salvatore, in particolare, è abile nel dare vita a eroi e antieroi complessi, rendendo le loro avventure avvincenti e coinvolgenti. Allo stesso modo, l’attenzione di Awlinson per la narrazione epica e i temi morali aggiunge una dimensione che cerco di emulare nel mio lavoro. Condivido il loro desiderio di bilanciare avventure eroiche con la crescita e le sfide personali dei personaggi, creando così una storia che si distingue nel vasto panorama del fantasy.

Il pubblico: A quale tipo di pubblico ti rivolgi con questo libro? È un libro pensato per i fan di Dungeons & Dragons o può essere apprezzato anche da chi non conosce il gioco?

Il mio libro è concepito per attrarre un pubblico variegato, ma ha sicuramente un occhio di riguardo per i fan di Dungeons & Dragons. Gli elementi del gioco, come la costruzione del mondo, la varietà di razze e classi, e le dinamiche di gruppo, possono risuonare particolarmente con chi ha esperienza nel gioco di ruolo. Tuttavia, ho anche cercato di rendere la storia accessibile e coinvolgente per chi non ha familiarità con D&D. Ho voluto che i temi universali, come l’amicizia, il sacrificio e la lotta tra bene e male, fossero al centro della narrazione, in modo che anche i lettori privi di una conoscenza approfondita del genere fantasy possano apprezzare il viaggio dei personaggi e la loro evoluzione. Le relazioni tra i protagonisti, in particolare il legame tra Nheira e Ulrik, sono sviluppate in modo tale da attirare lettori che cercano una storia ricca di emozioni e complessità, indipendentemente dal loro background nel fantasy o nei giochi di ruolo. In definitiva, spero che il libro riesca a catturare l’immaginazione di un pubblico ampio, sia di appassionati di D&D sia di nuovi lettori che desiderano immergersi in un’avventura avvincente.

Il futuro: Hai in mente di scrivere altri libri ambientati nello stesso mondo? Quali sono i tuoi progetti futuri per questa serie?

Assolutamente! Ho in programma di espandere questa saga almeno per altri dieci libri, e forse anche di più. Il mondo che ho creato è ricco di storia e di potenzialità, e ci sono numerosi personaggi e trame secondarie che meritano di essere esplorate. In particolare, voglio dedicare attenzione agli spin-off dei personaggi che fanno parte del mio gruppo di amici. Ogni personaggio ha la propria storia unica e sfide personali che vorrei approfondire. Inoltre, ho in mente di scrivere almeno uno o due prequel che approfondiranno le origini di alcuni elementi chiave della trama, così come le esperienze precedenti di alcuni personaggi. Questo non solo arricchirà la narrazione principale, ma offrirà anche ai lettori una visione più profonda del mondo che ho creato. In aggiunta, sto attualmente lavorando a un nuovo RPG intitolato “Dhorm – The Last Multiverse”. Questo progetto si ispira ai classici giochi di ruolo, ma con la mia personalizzazione unica. Spero che l’RPG possa offrire un’esperienza avvincente e immersiva, simile a quella che i lettori troveranno nei miei libri. Sono davvero entusiasta di ciò che il futuro riserva e non vedo l’ora di portare i lettori e i giocatori con me in questo viaggio!

Un consiglio: Qual è il consiglio che daresti a un aspirante scrittore di fantasy che vuole creare un proprio mondo ispirandosi a Dungeons & Dragons?

Il consiglio che darei a un aspirante scrittore di fantasy è di lasciare libero il proprio immaginario e di non aver paura di esplorare idee originali. Dungeons & Dragons offre una base meravigliosa di elementi fantastici, ma la vera magia risiede nel personalizzare e reinterpretare questi elementi in modo unico. Inizia con una solida comprensione del mondo che vuoi creare: definisci la geografia, la storia, le razze e le culture. Pensa a come questi aspetti interagiscono tra loro e influenzano la vita dei tuoi personaggi. Non dimenticare di dare ai tuoi personaggi una profondità emotiva e delle motivazioni che li rendano umani e riconoscibili. Inoltre, gioca con le meccaniche del gioco. Sperimenta con la magia, le creature e le regole che hai trovato interessanti in D&D, ma sentiti libero di modificarle o di inventarne di nuove per adattarle alla tua narrazione. Ricorda che la scrittura è un processo creativo, quindi non temere di fare errori e di riscrivere le tue idee. Infine, leggi molto: immergiti in opere di altri autori fantasy per trarre ispirazione e capire cosafunziona e cosa no. In sintesi, segui la tua visione, sii coraggioso e divertiti nel processo di creazione del tuo mondo!

L’originalità del progetto: Quanto ti sei discostato dai cliché del genere e da Dungeons & Dragons?

Nel creare il mio mondo, ho cercato di distaccarmi dai cliché tipici del genere fantasy e di Dungeons & Dragons, pur mantenendo alcuni elementi che i fan riconosceranno e apprezzeranno. Ho voluto dare un nuovo significato a certe razze e classi, esplorando le loro culture e le loro storie in modo più profondo e complesso. Ad esempio, invece di presentare i nani come semplici fabbri o gli elfi come creature eteree, ho cercato di mostrarli come civiltà con tradizioni ricche, conflitti interni e sfide moderne. Inoltre, ho rielaborato i concetti di bene e male, creando personaggi che operano in grigi invece di in bianco e nero, il che permette di esplorare temi morali più sfumati. Per quanto riguarda la trama, ho voluto superare la classica “missione per salvare il mondo” inserendo elementi di intrigo politico, conflitti tra divinità e la scoperta dell’identità della protagonista, Nheira, che è legata a forze primordiali e misteriose. Inoltre, ho introdotto concetti unici come le “Chiavi dei Mondi”, che non solo servono a sbloccare porte verso altre dimensioni, ma che richiedono anche una connessione con il divino per essere attivate. Questo approccio non solo differenzia la mia narrazione da quella di altri lavori fantasy, ma invita anche i lettori a riflettere su temi di eredità, destino e potere. In sintesi, pur rimanendo fedele alle radici del fantasy, ho voluto portare un tocco di originalità e innovazione nel mio progetto, creando un’esperienza che spero sia fresca e coinvolgente per i lettori.

Le tue intenzioni: Cosa volevi comunicare con questo libro e quali temi hai voluto esplorare?

Con questo libro, la mia intenzione principale è stata quella di esplorare temi complessi e universali che risuonano con i lettori a un livello profondo. Alcuni dei temi che ho voluto affrontare includono l’identità, il destino e il concetto di scelta. La protagonista, Nheira, rappresenta la lotta per comprendere il proprio posto nel mondo e il peso delle aspettative che derivano dalle sue origini divine. Attraverso il suo viaggio, voglio comunicare che l’identità non è solo una questione di eredità o di sangue, ma anche delle scelte che facciamo e delle relazioni che costruiamo. Inoltre, la storia esplora la tensione tra il bene e il male, invitando i lettori a riflettere su come le nostre azioni e le nostre decisioni possano avere conseguenze impreviste, sia a livello personale che collettivo. Un altro tema centrale è quello della responsabilità. I personaggi si trovano di fronte a dilemmi morali e devono affrontare le conseguenze delle loro azioni, spingendo i lettori a considerare quanto sia importante assumersi la responsabilità per le proprie scelte e il loro impatto sugli altri. Infine, voglio anche esplorare l’idea di comunità e alleanza. Nel mio racconto, l’unione di diversi personaggi e razze per affrontare minacce comuni riflette l’importanza della collaborazione e della comprensione reciproca in un mondo spesso diviso. In primo luogo, scrivo questo libro per passione, una passione che va oltre l’immaginario comune. Non mi limito a giocare ai GDR, io li vivo. Ogni dettaglio, ogni personaggio e ogni avventura sono il risultato di un’esperienza immersiva che voglio condividere con i lettori. La mia speranza è che questo libro non solo offra intrattenimento, ma anche spunti di riflessione e una connessione profonda con un mondo che ho costruito con tanto amore e dedizione. In sintesi, desidero che i lettori non solo si divertano a seguire le avventure di Nheira e Ulrik, ma che trovino anche spunti di riflessione su temi che riguardano la loro stessa vita e le sfide che affrontano nel mondo moderno.

La tua passione: Quanto sei appassionato del mondo che hai creato e quanto sei coinvolto nel tuo progetto?

La mia passione per il mondo che ho creato è immensa e travolgente. Non posso nascondere che la scrittura e la creazione di questo universo sono diventate una parte fondamentale della mia vita quotidiana. Spesso, mi ritrovo a non dormire la notte, completamente assorbito nel processo di scrittura, riscrittura e rilettura. Ogni parola, ogni personaggio e ogni trama richiedono attenzione e cura, e io mi impegno al massimo per garantire che ogni aspetto della storia sia sviluppato con precisione. Inoltre, sto lavorando anche a un nuovo GDR, “Dhorm – The Last Multiverse”, un’impresa titanica che richiede un notevole investimento di tempo e creatività. Questa è una sfida che affronto con entusiasmo, perché mi permette di espandere ulteriormente il mio universo e di dare vita a meccaniche di gioco che riflettono la mia visione originale. Sono consapevole che ci vorrà tempo per completarlo, ma sono mentalmente concentrato e determinato a portare avanti sia i lavori sui libri che sul gioco. Ho già completato il secondo libro e ho iniziato il terzo, il che dimostra il mio impegno continuo nel portare avanti questa saga. La passione che nutro per i miei personaggi e per il mondo che ho creato è ciò che mi spinge a superare le sfide e a dedicarmi anima e corpo a questo progetto. Ogni giorno, mi sento ispirato e motivato a esplorare nuove idee e a dare vita a storie che spero possano catturare l’immaginazione dei lettori. In sintesi, sono profondamente coinvolto e impegnato nel mio lavoro, e la mia passione per questo universo continua a crescere, alimentando la mia creatività e il mio desiderio di condividere queste storie con il mondo.

La tua visione del fantasy: Come vedi il genere fantasy e come pensi che possa evolversi in futuro?

Il genere fantasy è un terreno fertile per l’immaginazione e la creatività, e lo vedo come un modo unico per esplorare temi complessi e universali attraverso lenti magiche e meravigliose. Attualmente, il fantasy sta vivendo una rinascita, con una maggiore diversità nelle narrazioni e nei personaggi. Autori e creatori stanno rompendo gli schemi tradizionali, introducendo storie che non solo celebrano la magia e l’avventura, ma affrontano anche questioni sociali e culturali attuali. Nel futuro, penso che il fantasy continuerà a evolversi, integrando elementi di tecnologia e scienza, specialmente con l’avvento di nuove forme di narrazione come i giochi di ruolo online, i videogiochi e le serie TV. Vedo anche un potenziale crescente per la fusione tra generi, come il fantasy con il thriller, l’horror o la fantascienza, il che potrebbe portare a opere più innovative e sorprendenti. Inoltre, la crescente attenzione verso la diversità e l’inclusività nelle storie fantasy permetterà di raccontare una gamma più ampia di esperienze umane. Stiamo già assistendo a un maggior numero di voci non convenzionali emergere, il che arricchisce il panorama fantasy e lo rende più rappresentativo della nostra società moderna. In sintesi, la mia visione del futuro del fantasy è quella di un genere in continua espansione e innovazione, in grado di riflettere e rispondere alle sfide e alle esperienze contemporanee, mantenendo al contempo la sua essenza di meraviglia e avventura. È un momento entusiasmante per il fantasy e sono ansioso di vedere come queste evoluzioni plasmeranno il genere nei prossimi anni.

Conclusione:

Non sto facendo tutto questo titanico lavoro per soldi, ma per pura passione. Ogni parola scritta e ogni dettaglio creato nascono dal mio desiderio di dare vita a un mondo che possa ispirare e coinvolgere gli altri. Ho acquistato molte copie del mio libro e le ho regalate a persone a cui tengo, sperando di far scoprire loro questa avventura. Certo, se arriveranno anche i soldi dalle vendite, sarò il primo a reinvestirli in questo progetto, per continuare a espandere e arricchire l’universo che ho creato. La mia priorità rimane quella di condividere una storia e un’esperienza che risuonino con i lettori, perché credo fermamente che la vera ricompensa di questo viaggio sia vedere le persone immergersi in un mondo di fantasia che ho avuto l’onore di costruire.

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