Il 7 novembre finalmente esce anche nelle sale cinematografiche italiane Anora, film che ha vinto la Palma d’oro al 77° Festival di Cannes.
È stato presentato in anteprima il 21 maggio, ricevendo un’ovazione di dieci minuti da parte del pubblico.
L’attesa pellicola è stata scritta, prodotta, diretta e montata da Sean Baker, già noto nel cinema indipendente per i film Tangerine, del 2015, Un sogno chiamato Florida, del 2017, e Red Rocket, del 2021.
Baker ha affermato che questa sua ultima pellicola è stata ispirata anche dal suo lavoro di realizzatore di video di matrimoni, nei primi anni del nuovo millennio, che ha riguardato anche quelli di coppie russo-americane a New York.
E infatti Anora, la protagonista che dà il nome al film, vive a Brighton Beach, un quartiere di Brooklin conosciuto per la sua comunità di immigrati russofoni, ed essendo l’unica stripper in grado di parlare la lingua russa nel nightclub di Mahattan dove lavora, viene presentata a Ivan, il giovane dissoluto e immaturo figlio di un oligarca russo.
Tra i due nasce una fulminante ma improbabile storia d’amore, tanto che la coppia vola a Las Vegas, dove si sposa. Ma i genitori del rampollo vengono a sapere del matrimonio, e non sono per niente contenti della novità, tanto da volare subito negli States per mettere a posto le cose, ordinando nel frattempo al padrino di Ivan di darsi da fare per annullare le nozze.
Anora tra dramma, commedia e sentimenti
Anora è un film che mescola dramma, commedia e sentimenti, e nelle intenzioni di Baker vuole “raccontare storie umane, raccontando storie sperabilmente universali”, cercando anche di rimuovere lo stigma sociale che circonda la prostituzione.
E Anora, interpretata da una splendida Mikey Madison, che abbiamo già visto recitare in Once Upon a Time in Hollywood e in Scream 5, è smaliziata ma al tempo stesso ingenua in maniera disarmante, un personaggio complesso, consapevole della durezza della vita ma anche capace di sognare, ed è difficilmente inquadrabile in uno stereotipo.
Infatti il film, che per la storia raccontata potrebbe essere superficialmente accostato a Pretty Woman, o più in generale alla fiaba di Cenerentola, è in realtà molto più complesso e intrigante, affrontando temi impegnativi che vanno oltre la differenza di classe sociale e il valore del denaro come fonte di felicità, toccando le problematiche legate all’immigrazione e alle differenze culturali a essa connesse.
In particolare, l’incontro-scontro tra la cultura russa e quella statunitense è particolarmente interessante in questo periodo storico, nel quale le relazioni tra le due relative superpotenze non sono di certo idilliache.
Baker comunque non rinuncia al suo stile autoriale, e ha scelto personalmente gli attori di questa pellicola, che comprendono anche degli ottimi interpreti maschili, tra i quali Yura Borisov, Mark Eydelshteyn e Karren Karagulian.
Anora ha riscosso un ottimo successo da parte della critica, tanto che attualmente sul sito di Rotten Tomatoes ha raggiunto uno score del 98% su 218 recensioni, con un rating di 8.9/10, mentre su Metacritics ha ottenuto 91/100, su 59 recensioni, ottenendo inoltre numerosi riconoscimenti, oltre a quello prestigiosissimo ricevuto al Festival di Cannes, tra cui le quattro nomination ai Gotham Indipendent Film Awards 2024.
Già uscito in Russia il 16 ottobre e negli States 18 ottobre, Anora ha incassato a oggi 6,5 milioni di dollari. Un debutto più che positivo anche dal punto di vista commerciale, e ora questa pellicola è pronta a essere proiettata anche nelle sale cinematografiche italiane. A partire dal 7 novembre.